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Archéologie de la France - Informations
Coedizione del ministero della Cultura (sottodirezione dell’Archeologia) e del CNRS (Istituto di scienze umane e sociali), Archéologie de la France – Informations (AdlFI) è una rivista digitale di archeologia che fa parte del polo Gallia1 (Monteil 2015, § 4). Pubblica informazioni scientifiche su tutte le operazioni sul campo effettuate nella Francia metropolitana e nei territori d’oltremare e copre tutte le scoperte archeologiche, dalla Preistoria all’età contemporanea. Le sue pubblicazioni sono il risultato di una stretta collaborazione tra il CNRS e i servizi decentrati regionali del ministero della Cultura (Drac/SRA), raccogliendo e pubblicando le note scientifiche redatte dai responsabili di operazione. Queste note sono armonizzate, strutturate e indicizzate su scala nazionale per una distribuzione digitale gratuita e in flusso continuo all’attenzione della comunità scientifica e del grande pubblico, ciò che garantisce un pubblico servizio di apertura e diffusione della conoscenza archeologica.
Dalla sua prima pubblicazione nel 1943, la politica editoriale della rivista Gallia è evoluta notevolmente per adeguarsi ai nuovi orientamenti della ricerca, i progressi degli strumenti e supporti di diffusione, confacente al posto specifico che occupa nell’ambito del paesaggio editoriale francese dedicato all’archeologia. Alcuni momenti chiave della rivista permettono di capire meglio il contesto di produzione e il contenuto scientifico delle pubblicazioni di Archéologie de la France – Informations.
1. Le “Informazioni” di Gallia (1943-1986)
All’inizio degli anni Quaranta, il ministero dell’Educazione Nazionale affida al CNRS la missione di informare la comunità scientifica e il pubblico sulle più recenti scoperte archeologiche. Nel 1942 viene creata Gallia, rivista nazionale di archeologia sottotitolata “Scavi e monumenti archeologici nella Francia metropolitana”, che uscirà nel 1943 (fig. 1).
Allora, la rivista ha due obiettivi principali: da un lato, diffondere articoli che offrano punti di vista sintetici, riflessivi e oggettivi sui dati di campo; dall’altro, far conoscere rapidamente alla comunità scientifica i primi materiali ritrovati. Questi due obiettivi portano la rivista a riunire, nelle sue pagine, due cicli di temporalità e due distinti generi editoriali: parallelamente ad articoli di sintesi sui principali scavi e scoperte, una sezione “Informazioni” è dedicata alla rassegna dei vari risultati pubblicati in riviste scientifiche del territorio nazionale. Quando furono create le Circoscrizioni delle Antichità preistoriche e storiche (Circonscriptions des Antiquités préhistoriques et historiques)2, il coordinamento di queste informazioni fu affidato alla rivista Gallia. Vennero pubblicate nell’ultima parte di ogni volume, poi raccolte nel fascicolo 2 della rivista.
Dal 1958 le pubblicazioni nel campo della Storia e della Preistoria vengono separate; a quest’ultima viene assegnata una rivista dedicata, Gallia Préhistoire. Ciascuna di queste due riviste s’incarica ormai della pubblicazione delle “Informazioni” relative al proprio intervallo cronologico:
- Gallia Préhistoire (“dalle origini alla fine dell’età del Bronzo”);
- Gallia (“dalla prima età del Ferro all’anno 800”).
«Il nostro ideale sarebbe di fornire informazioni sugli scavi e le scoperte sotto forma di relazioni preliminari dell’archeologo, sulla base del suo diario di scavo […], insomma, il documento grezzo, prima della sua elaborazione, il fatto così come esce dalla terra. […] Ciò che gli [agli autori] chiediamo, non è l’interpretazione delle loro scoperte, non è la pubblicazione esaustiva dei loro scavi, non è l’articolo accademico o il libro che faranno loro stessi a loro piacimento e che pubblicheranno quando lo ritengono opportuno; sono invece i loro documenti. […] Non facciamo appello all’erudizione dell’archeologo. Che acconsenta solamente a dirci in dettaglio ciò che ha trovato». (Grenier 1943)
2. Gallia Informations (1987-2003)
Di fronte all’inflazione dei dati, legata al moltiplicarsi degli scavi di salvataggio, il ministero della Cultura (sottodirezione dell’Archeologia) e il CNRS decidono di dissociare le cronache regionali dai volumi originari e creano, nel 1987, la rivista Gallia Informations (L’Archéologie des régions). Questa nuova pubblicazione riassocia le cronache preistoriche e storiche che erano state separate e ormai include il periodo medievale e tutti i tipi di operazione sul campo. Ogni anno vengono pubblicati due fascicoli, con l’obiettivo di coprire tutte le operazioni di un anno in due anni (Goudineau, Guilaine 1987).
Inizialmente pubblicata in cartaceo, la rivista è trasferita su CD-ROM nel 1997 (fig. 2). Questa formula arricchita (dalla Preistoria all’età contemporanea), uscita fino al 2003, consente allora interrogazioni multi-criteri incrociando l’indicizzazione tematica, cronologica e geografica delle note (Aubin et al. 1996).
In questi stessi decenni, la circolare n. 3638 del 22 novembre 1991 del ministero della Cultura, relativa alla programmazione della campagna di scavo 1992, istituisce la pubblicazione dei rapporti scientifici regionali (Bilans scientifiques régionaux – BSR), iniziativa confermata dalla circolare del 21 dicembre 1992 che ne fissa gli standard di presentazione e ne incoraggia un’ampia diffusione, in particolare tra i rappresentanti politici, i residenti e gli addetti alla pianificazione del territorio (fig. 3). I BSR hanno lo scopo di riunire, per ogni regione, i riassunti delle scoperte archeologiche dell’anno.
3. Archéologie de la France – Informations (2003-…)
Dal 2003 al 2017
Dal 1998 il ministero della Cultura considera di mettere online i BSR e di distribuirli elettronicamente, in linea con l’iniziativa avviata dal CNRS per Gallia Informations. Stabiliscono insieme nuovi protocolli e partecipano così alla modernizzazione della pubblicazione online di documenti strutturati, dando vita ad Archéologie de la France – Informations (AdlFI).
Concepita come un’edizione congiunta tra il ministero della Cultura (sottodirezione dell’Archeologia) e il CNRS, la rivista online è elaborata fin dal 2003. Nel 2004 la definizione dei contenuti delle relazioni sulle operazioni archeologiche ha reso obbligatoria la redazione di una nota scientifica in previsione della loro pubblicazione sulla rivista AdlFI:
“Una nota scientifica che riassuma i principali risultati dell’operazione. Destinata a una rapida divulgazione, in particolare nelle cronache archeologiche dette “Archéologie de la France – Informations”, la nota può comprendere piante, rilievi e fotografie.” (Journal officiel de la République française n. 240 del 14 ottobre 2004, p. 17 531, testo n. 39, articolo 4, 4°)
Ospitata dalla Maison Archéologie et Ethnologie René-Ginouvès su un sito internet dedicato, AdlFI è stata inizialmente sviluppata come database informatico (fig. 4) con l’assistenza, in fase di prova, di quattro servizi regionali di archeologia – Borgogna, Bretagna, Centro e Rodano-Alpi – che redigono le note tramite un’applicazione online. Il database è aperto al grande pubblico dall’aprile 2009. Con un’interfaccia di immissione dati complessa e poche risorse per lo sviluppo, il sito è abbandonato a causa del rapido progresso delle tecnologie di comunicazione.
Il contenuto del sito AdlFI è quindi trasferito sul portale Revues.org3, al fine di garantirne una più ampia diffusione. La candidatura di AdlFI come pubblicazione elettronica aperta è convalidata nel 2012 dal consiglio scientifico del Centro per l’edizione elettronica aperta francese (Cléo-OpenEdition). Il trasferimento tecnico delle note è effettivo dal 31 gennaio 2014 e il loro accesso è reso pubblico a fine giugno dello stesso anno (fig. 5).
Dal 2017
A un momento cardine dell’apertura al pubblico dei dati della ricerca (Open Access), in particolare con la pubblicazione ad accesso aperto di importanti riviste di archeologia sostenute dal CNRS e il ministero della Cultura, Archéologie de la France – Informations intraprende una profonda revisione editoriale e tecnica attraverso la sperimentazione di nuovi modelli di strutturazione e indicizzazione dei contenuti.
La collaborazione con altri partner pubblici (IR Métopes, GdS Frantiq, OpenEdition) consente lo sviluppo di uno standard di “note archeologiche” utilizzando il linguaggio XML-TEI e un collegamento dinamico con il thesaurus PACTOLS (parole chiave tematiche, geografiche e cronologiche) (Allainguillaume et al. 2017).
Questo processo, condotto in collaborazione con le riviste Gallia Préhistoire, Gallia – Archéologie des Gaules, Archéologie médiévale e Préhistoires méditerranéennes, mira a modernizzare e armonizzare la catena di produzione editoriale attraverso la scelta di strumenti orientati web e l’adozione di una grammatica e un corpus di parole chiave comuni (Renault et al. 2020). L’obiettivo è di allargare e agevolare l’accesso all’informazione scientifica permettendo un’interrogazione identica per ogni rivista, che si tratti di articoli di sintesi o note di operazioni sul campo.
Per attuare queste evoluzioni, la versione pubblica della rivista AdlFI non è più stata alimentata tra il 2017 e il 2019 (Monteil 2018). Accessibile nuovamente da dicembre 2020 (fig. 6), la sua ambizione è ormai quella di rendere progressivamente disponibili, in modo armonizzato, tutte le informazioni archeologiche pubblicate dalla creazione di Gallia (fig. 7 e 8) e di sviluppare nuove modalità e interfacce di consultazione delle sue pubblicazioni e dei nuovi contenuti.
Riferimenti bibliografici
Allainguillaume M., Aschehoug A., Coquet N., Nouvel B., Renault S., Turkovics M.-A. 2017: Vers une harmonisation numérique des revues d’archéologie, poster présenté à l’occasion des 7e Journées du réseau Médici, octobre 2017, Dijon.
Aubin G., Laubenheimer F., Vialou D. 1996: Éditorial, Gallia Informations, 1996, Paris.
Goudineau C., Guilaine J. 1988: Éditorial, Gallia Informations, 1987-1988, Paris.
Grenier A. 1943: Avant-propos, Gallia, 1-1, p. 1-4.
Monteil M. 2018: Éditorial, Gallia, 75, p. 1-2.
Monteil M. 2015: Avant-propos, Gallia, 72-2.
Renault S., Nouvel B., Allainguillaume M., Aschehoug A., Coquet N., Turkovics M.-A. 2020: Vers une harmonisation des pratiques éditoriales numériques de cinq revues françaises d’archéologie, Humanités numériques, 2, Humanistica.
DOI: 10.400/revuehn.483
Note
1 Inteso qui come il raggruppamento delle riviste Gallia Préhistoire, Gallia – Archéologie des Gaules, con i loro supplementi, e Archéologie de la France – Informations, ospitate dal polo editoriale della MSH Mondes a Nanterre.
2 Diventate Servizi regionali dell’archeologia (Services régionaux de l’archéologie) nel 1991.
3 Attualmente OpenEdition Journals.